Il tango per le strade

Un’amica mi ha fatto avere questa foto scattata per le strade di Buenos Aires…la cosa divertente è vedere tutta quella gente sullo sfondo vivere il tutto con totale normalità. Sono sicuro che se ci fosse stato uno di noi sarebbe stato fotografato con la bocca aperta 🙂

Tonio

foto-argentina.jpg

Published in: on AM+02:00Mar, 10 Apr 2007 11:19:12 +020019martedì+02:00 3, 2007 at 15:50  Comments (10)  

Etimologia del Tango

Il tango argentino nasce a fine ‘800 dall’incontro tra la popolazione locale (i gauchos), gli emigranti europei e i neri che arrivarono dapprima come schiavi e, dopo che il governo rivoluzionario abolì la schiavitù, come fuggiaschi dal Brasile.

Ben più difficile è scoprire l’etimologia della parola “tango” e quindi stabilire con certezza da dove derivi questo ballo misterioso. Vi indico le varie suggestive ipotesi riportate dalle varie fonti disponibili a livello mondiale :

a) Dal termine francese tangage che significa beccheggio.

b) Dal verbo latino tangere = toccare.

c) Da un città giapponese e dalla festa che lì si svolgeva.

d) Termine spagnolo che significa ossicino.

e) Mutuato da fandango, danza andalusa di provenienza araba.

f) Deriva dal tango flamengo (tanguillo) sviluppatosi in Spagna alla fine del XIX secolo.

g) Da tangos, i locali dove si ritrovavano i neri e gli immigrati.

h) Dal termine africano tambo = tamburo.

i) Da tangano, un ballo portato dagli schiavi negri in Argentina.

l) Termine di derivazione cubana legato ad una tradizione tipica dell’Avana di fine ‘800 : durante la festa dei Re Magi, uomini travestiti da diavoli danzavano per le strade.

Published in: Senza categoria on PM+02:00Mar, 03 Apr 2007 21:57:36 +020057martedì+02:00 3, 2007 at 15:50  Comments (10)  

The best tangos

Ci sono tantissimi tanghi, milonghe, tanghi vals, tanghi nuevos ma ognuno di noi ha il suo tango che, come direbbe qualcuno, gli fa venire “u piddizzuni”. Quella musica che quando parte non potete stare più fermi e cercate la ragazza (o il ragazzo) per poter ballare..

Per il momento i miei best tangos sono:

  • Tango tis Nefelis
  • Vi luz y sub (Narcotango)
  • Soñar y nada más (tango vals)
  • Milonga para as missoes (milonga)

e i vostri best tangos?

yo82

Published in: on PM+02:00Mar, 03 Apr 2007 14:38:19 +020038martedì+02:00 3, 2007 at 15:50  Comments (5)  

Remedios

Remedios, niña pequeña, chiquita, hermosa, preciosa
Linda niñita quedada así, sentada en la orilla del mar
y las manos llenas de perlas
el sol en tu frente y en la sonrisa
blanca orquidea, alma y paloma
y la alegría, tú cantas consuelo,
tú cantas esperanza, tú cantas remedios,
espera que un día yo pueda decirte:
“te quiero pequeña, chiquita, preciosa,
hermosa, piccola, piccola, piccola, piccola, pico, pico, pico…”
Tu historia, una vez, nos la contó,
dios, tu hermanito con su guitarra,
tú estabas dormida baja la luna,
tú estabas feliz, pequeña Remedios,
espera que un día yo pueda decirte:
“te quiero, pequeña, chiquita, preciosa,
hermos, piccola, piccola, piccola,
piccola, pico, pico, pico…”
El sol en tu frente y en la sonrisa,
blanca orguidea, alma y paloma
y la alegría, tú cantas consuelo,
tú cantas esperanza, tú cantas remedios
espera que un día yo pueda decirte:
“te quiero, pequeña, chiquita, preciosa,
hermos, piccola, piccola, piccola,
piccola, pico, pico, pico…”

Published in: Senza categoria on PM+02:00Dom, 01 Apr 2007 17:45:55 +020045domenica+02:00 3, 2007 at 15:50  Comments (2)  

La pagella delle milonghe palermitane

L’Espace, Candelai, Palazzo Pantelleria, Cuba Libre, Tonnara Bordonaro, Biotos…

Queste sono le principali milonghe palermitane (quelle che conosco io). Cosa ne pensate? Proviamo a dargli i voti… (posto, musica, organizzatori, pavimento, possibilità di ballare – cioè sale piccole e che si intasano facilmente o sale ampie dove ti puoi muovere facilmente – consumazione, posto per sedersi, ecc.)

La mia personale “pagella”:

1) L’Espace: posto 5 1/2; musica 7; organizzatori 7; pavimento 8; possibilità di ballare 6; consumazione SI analcolica; posto per sedersi  3

2) Candelai: posto 6; musica 10 quando suonano dal vivo; pavimento 8; organizzatori si alternano; poss. di ballare 6; consumazione NO; posto per sedersi 7

3) Palazzo Pantelleria: posto 10; musica 8; pavimento 7-; organizzatori 5; poss. di ballare 8; consumazione NO; posto per sedersi 7

4) Cuba Libre: posto 7; musica 8; pavimento 6 1/2; organizzatori 10; poss. di ballare 7 1/2; consumazione SI analcolica; posto per sedersi 8

5) Tonnara Bordonaro: posto 10; musica 6; pavimento 1; organizzatori 8; poss. di ballare 7; consumazione NO; posto per sedersi 6

6) Biotos : non sono mai stato…

Tra le milonghe estive:

1) Altamarea : posto 10

2) Belvedere di Monreale : posto 10; pavimento 2

A voi la parola…..

Published in: on PM+02:00Sab, 31 Mar 2007 15:30:36 +020030sabato+02:00 3, 2007 at 15:50  Comments (9)  

Attenti a Saturno

Tranquilli, non voglio farvi un trattato di astrologia, non me ne intendo.
Ho solo letto qualcosa sull’influsso che può avere Saturno nella nostra vita e, devo dire, mi sembra abbastanza interessante.
Ho capito che forse ho Saturno “contro” (anche in positivo), non è che ci credo…ma non si sa mai. 🙂
Vi voglio segnalare la colonna sonora del film “Saturno Contro” di Ozpetec. E’ veramente degna di nota e ci sono anche dei tanghi. Devo dire che Neffa mi ha stupito, ha composto un tango veramente bello, triste malinconico ma dolce nello stesso tempo. C’è anche un tango turco…e poi c’è “Remedios” di Gabriella Ferri che si commenta da sola. Mi sarebbe piaciuto allegarvi un pezzo ma non sono riuscita. (Toni mi aiuti tu?)

Se siete curiosi di ascoltare questo cd chiedetelo a me. Non è detto che ve lo dia, ma si può contrattare!

Ciao a tutti voi e attenti a Saturno!!!

Yojus

Published in: Senza categoria on PM+02:00Ven, 30 Mar 2007 16:26:10 +020026venerdì+02:00 3, 2007 at 15:50  Comments (3)  

Codici di comportamento nel tango: chi invita chi?

tang.jpgGirovagando per la rete ho trovato un articolo molto   interessante sui       codici di comportamento da tenere in milonga… Ho subito pensato ad una tanghera che pur essendo ‘molto timida’ non ha problemi nell’invitare un  uomo…Sarebbe bello potersi confrontare su questo tema, magari               raccontando le esperienze più belle o più disastrose vissute da tutti noi 😉

 

Vorrei condividere con i lettori alcune riflessioni su quest’argomento, a mio parere tenuto poco in considerazione in Europa, dagli appassionati del tango ballato. Un codice di comportamento è un insieme di regole esplicite ed implicite cui si attengono i membri di un determinato gruppo.

Ogni regola può far riferimento ad una legge scritta, ad un principio morale, ad una credenza culturale ecc. cui i componenti dello stesso gruppo aderiscono per soddisfare bisogni individuali e/o di gruppo. Faccio un esempio banale, tutti gli automobilisti (e anche i pedoni) sanno che la luce rossa del semaforo indica l’obbligo di fermarsi, quindi la regola sarebbe: “Col rosso ci si ferma”. Il rispetto di questa regola consente una viabilità sicura, ordinata, possibile… provate ad immaginare come vi sentireste alla guida della vostra auto se ognuno interpretasse il rosso del semaforo a proprio piacimento! Ebbene anche il tango, nella sua terra d’origine, ha i propri codici di comportamento. Chi conosce le milongas porteñas sa certamente che in alcune di esse vige un insieme di regole di comportamento piuttosto rigide; in altre, invece, frequentate da persone più giovani o da stranieri, questo codice è disatteso frequentemente, con grande disapprovazione dei “vecchi milongueros”. Dicevo sopra che ogni codice fa riferimento a delle regole condivise dai membri del gruppo d’appartenenza, ebbene, nelle milongas frequentate dai “vecchi milongueros” una delle regole di ferro è: l’uomo invita la donna (normalmente dal suo posto) attraverso il “cabeceo”, vale a dire, con un lieve cenno del capo, dello sguardo, delle labbra… in alcune milongas sembra addirittura che gli uomini facciano a gara fra di loro nel dimostrare chi è il più ermetico! Questo comportamento che potremmo definire “Ti invito senza che nessuno se ne accorga” ha una sua ragion d’essere. Il milonguero cerca di evitare il rifiuto palese da parte della donna, non necessariamente per il rifiuto in sé, bensì perché esiste una competitività costante fra maschi che si esplica a diversi livelli, per esempio: chi balla meglio, chi invita la più brava, chi “levanta” (leggasi “cuccare”) la più difficile ecc. Capirete che in questo gruppo d’appartenenza difficilmente l’uomo si avvicinerà al tavolo della prescelta per invitarla a ballare, non potrebbe sopportare lo sguardo beffardo degli altri uomini che la pensano come lui. Ovviamente non tutti la pensano così, molti uomini, in altre milongas più rilassanti, osano farlo tollerando coraggiosamente il “no, grazie, sono stanca” di lei. A prima vista questo tipo di comportamento di cui ci stiamo occupando denuncia un maschilismo strisciante, la regola sembrerebbe essere: “Solo gli uomini detengono il potere dell’invito” e, in effetti, apparentemente è così. Proviamo invece a vedere qual è il vantaggio, per noi donne, quando ci troviamo in questo tipo d’ambiente. Premesso che nessuno può invitare a ballare un’altra persona se non c’è l’accettazione di costei, allora come fa la donna per farsi invitare? Guarda, guarda intensamente il ballerino prescelto, anzi lo inchioda con lo sguardo, attende pazientemente un incrocio di sguardi che denoti una disponibilità all’invito. Se anche l’uomo desidera ballare con lei, il gioco è fatto: lui “cabecea”, attende la conferma, si alza e si avvicina al tavolo della donna; quando essa è certa che l’invito era a lei rivolto (e non a quella di fianco, davanti, o dietro) si alza e si dirige verso la pista avvicinandosi al ballerino. Che cosa garantisce questo rituale? Una scelta reciproca, entrambi si sono scelti, non c’è costrizione né pietismo. Io ballo con te perché ti ho scelto, tu balli con me perché mi hai scelto. Il mio e il tuo corpo si predispongono nella condizione migliore per iniziare quella meravigliosa alchimia che il tango necessita. Ovviamente ci possono essere tante delusioni, quel ballerino che “dal di fuori” sembrava un mago, “dal di dentro” (leggasi: a contatto di plessi solari) si è rivelato essere un po’ freddo, un po’ rigido, uno che strapazza la dama come se fosse una scopa. Parimenti anche lui può sentirsi deluso: colei che sembrava una regina del tango è invece un sacco vuoto appeso alla sua spalla oppure una scopa rigida sorda alle sue “marcas”. Quando invece c’è intesa, disponibilità a capirsi, a “disfrutar” di quel breve tempo che entrambi ci si è concesso, quel tango può diventare un’esperienza meravigliosa. In Italia, e credo negli altri paesi europei, questo codice non esiste. Normalmente l’uomo si avvicina al tavolo della donna o addirittura è lei stessa che invita il cavaliere. A prima vista tutto sembra essere molto più rilassato, abbiamo conquistato la parità anche nel tango. Stento a credere, però, che chi riceve un rifiuto esplicito l’accetti sempre sportivamente; così come, più di una volta, sia lui sia lei accettino l’invito per compiacenza e non necessariamente per il piacere di ballare con quella determinata persona. Sottigliezze, direte, Elisabetta non farla così complicata, in fondo uno invita e se l’altro/a rifiuta … pazienza, andrà meglio la prossima volta. Allora come si spiegano i tanti commenti femminili che spesso ascolto mentre si avvicina un ballerino con cui non vogliono ballare? “Speriamo che non mi inviti, che non venga da me” ed ecco che si accendono l’ennesima sigaretta oppure fanno finta di parlare con la vicina o cominciano a giocare col cellulare. Se il rifiuto è vissuto da tutti come una libertà di scelta, a mio parere questi commenti non avrebbero ragion d’esistere. Mi mancano i commenti maschili, sia di quando essi sono rifiutati, sia di quando non desiderano ballare con la donna che li ha invitati, eppure accettano lo stesso. Se un buon tango, di là dagli stili, non può prescindere dall’apporto di entrambi i ballerini, capirete quanto sia importante un desiderio condiviso. Una disponibilità non solo corporea ma anche animica, una spinta verso l’altro, un dispiegarsi della curiosità verso la persona che stiamo abbracciando (almeno nel suo ruolo di ballerino/a). Inoltre, la sintonia dei corpi non può prescindere dall’ascolto e dunque dal rispetto della musica che si sta ballando. E’ fondamentale allora che il desiderio condiviso di ballare insieme, si accordi con il piacere di entrambi verso la musica che in quel momento stanno suonando. Per tale motivo, nelle milongas più tradizionali di Buenos Aires, si formano determinate coppie di ballerini in sintonia con la “tanda”, vale a dire che molti preferiscono ballare Pugliese con quel/quella partner, oppure D’Arienzo con quello/a altro, le milongas con uno/a e i vals con altri. Per concludere vorrei raccontare una mia recente esperienza, a dire il vero piuttosto frustrante. Sono andata a ballare a Berlino, città splendida e che consiglio di visitare se non l’avete ancora fatto. Nonostante fosse la settimana di ferragosto, a Berlino si ballava tutte le sere, addirittura due milongas in contemporanea in determinati giorni della settimana! La prima cosa che ho notato è che non ci sono “tandas” e di conseguenza neppure “cortinas”, nonostante alcuni “musicalizadores” fossero argentini, qualcuno addirittura ballerino professionista. Quindi non certo ignaro delle sane e buone abitudini delle milongas porteñas. La tanda permette il ricambio dei ballerini, il porre termine ad un tipo di ballo o ballerino/a non gradito/a, e se invece è il partner dei nostri sogni la tanda ci permette di godercelo per quel tempo stabilito di tre o quattro brani e di lasciare in sospeso quel desidero che… “magari poi ci cerchiamo ancora”. Più semplicemente la tanda lascia spazio ad un breve riposo, alla possibilità di rinfrescarci bevendo qualcosa, ad uno spazio possibile per la parola…ebbene a Berlino si balla “tutto di seguito”. Ho chiesto ad alcuni uomini berlinesi come facevano a porre termine al ballo, magari solo perché erano stanchi, mi hanno risposto che “non sta bene interrompere, ma se proprio non ce la faccio più invito la dama a bere qualcosa al bar”. Ho notato che le donne invitano tanto quanto gli uomini e che se un ballerino è gradito non lo lasciano prima di venti brani! Sì, avete letto bene, ballano anche un’ora di seguito. Ho visto uomini sudati, stanchi, stravolti, che finalmente si accingevano a sedersi al tavolo ed ecco apparire un’altra donna che li invitava a ballare! Come noterete anche questo è un codice di comportamento, un insieme di regole condivise da quel gruppo di appartenenza e per chi come me, abituata ad altri rituali, più rigidi a Buenos Aires, più mediati e rilassati in Italia, l’esperienza berlinese, dal punto di vista del ballo è stata piuttosto deludente: ho ballato poco e male. Io non solo mi rifiutavo di invitare direttamente gli uomini, ma addirittura (!) se non mi piaceva ballare col ballerino che mi aveva appena invitato, dopo il primo brano ringraziavo gentilmente e andavo a sedermi. Con grande stupore del ballerino e della sala! Ho interiorizzato un principio che non riesco a tradire: “Sono qui per divertirmi, per godere di una parte del mio tempo libero ballando tango, e allora… perché soffrire? Piuttosto sto seduta, ascolto la musica, osservo le dinamiche in pista… e poi scrivo un articolo”

Elisabetta Muraca

Published in: on PM+02:00Mar, 27 Mar 2007 21:35:10 +020035martedì+02:00 3, 2007 at 15:50  Comments (8)  

En tus brazos

Cosa ne pensate di questo corto d’animazione sul tango?

Aggiungo il testo del tango:

En tus brazos 

Música: Carlos Zárate
Letra: Marvil (Elizardo Martínez Vilas)

Yo me cegué en tus ojazos
y fui a caer en tus brazos.
Y entre tus brazos yo fui feliz,
porque te amé con delirio.
Yo fui a caer en tus brazos
y así llegué hasta el martirio;
te juro que enloquecí,
cuando por dentro me vi,
y comprendí lo que hacía.
Quiero mirar hacia Dios,
aunque me muerda el dolor,
aunque me cueste morir.

Por quererte llegué hasta el martirio,
cuando vi que mi casa dejaba
y, aunque mi alma en tus brazos quedaba,
te dejé, que es igual que morir.
¡Cómo duele en la carne el zarpazo!
¡Así duele escapar de tus brazos!
De tu brazos, que a mí se aferraban,
gritando: ¡Mi vida se irá si te vas!

Hoy, con el alma en pedazos,
temblé al pensar en tus brazos
y cada noche de horror grité,
grité tu nombre querido.
Quise volver a tus brazos
y al ver los pibes dormidos,
te juro que enloquecí
cuando por dentro me vi
y comprendí lo que hacía.
Quiero mirar hacia Dios
aunque me muerda el dolor,
aunque me cueste morir.

Published in: on PM+02:00Mar, 27 Mar 2007 21:09:51 +020009martedì+02:00 3, 2007 at 15:50  Comments (4)  

Nilufer – Cok uzaklarda

Non credevo esistesse anche la versione turca di Tango to Evora…mi ha lasciato senza parole. Non vedo l’ora di ballarlo con la mia tanghera preferita…

Published in: on PM+02:00Lun, 19 Mar 2007 17:47:20 +020047lunedì+02:00 3, 2007 at 15:50  Comments (7)  

Flowers for me

fiori.gif

Belli questi fiori, vero? Me li hanno regalati due tangheri molto speciali e volevo mostrarveli.

Week-end tosto eh? Il gruppo cresce e la voglia di tornare a casa diminuisce! Chissà se il signor S. vicino di casa di Smigol sarà contento di tutto ciò 🙂 Io ci ho provato a coinvolgerlo ma lui…niente ha deciso che ad una certa ora si dorme (assomiglia al nostro amico Fiorellino). Magari la prossima volta provateci voi a svegliarlo. Che ne dici Smigol?

Ieri sera, mentre molti di voi erano già a nanna! noi, da veri e audaci eroi, di ritorno da una splendida giornata a Borgetto, abbiamo concluso il fine settimana ai Candelai.  Musica veramente brutta e pochissima atmosfera; ma che importa quando, nonostante gli occhi si chiudano da soli dal sonno, si ha ancora voglia di parlare e, soprattutto, di ascoltare per conoscersi meglio!?! E poi…all’ultimo tango della settimana non si può rinunciare, non scherziamo!!!

Ciao a tutti voi tangossippiani!!!!

Yojus

Published in: on PM+02:00Lun, 19 Mar 2007 16:07:24 +020007lunedì+02:00 3, 2007 at 15:50  Comments (9)